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SDG 14: Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile.
[A cura di Alessandro Sellitto]
Ogni anno, circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare, mettendo in pericolo l’ecosistema marino, rovinando le spiagge, danneggiando la salute degli esseri umani (la plastica è in grado di “risalire” la catena alimentare a partire anche dagli organismi più piccoli, come il plancton). L’inquinamento delle acque del nostro pianeta è a uno stadio così avanzato che, entro il 2050, si stima che il 99% degli uccelli marini avrà ingerito della plastica. E che in mare ci sarà più plastica che pesci.
Da dove viene tutta questa plastica? La maggior parte direttamente dai nostri consumi: sono le bottiglie d’acqua che compriamo ogni giorno, gli imballaggi e gli involucri di praticamente tutti i prodotti che prendiamo al supermercato, i sacchetti dentro i quali mettiamo la spesa. La plastica impiega centinaia di anni per decomporsi. Per questo la ritroviamo in mezzo agli oceani, a formare gigantesche isole di rifiuti, o è facile che venga ingerita da pesci, gabbiani, tartarughe e cetacei, causandone la morte. Gran parte dell’inquinamento marino, poi, è causato dalla presenza di micro-granuli di plastica, minuscole particelle rilasciate dagli oggetti che si decompongono, dai saponi e dai cosmetici che finiscono in mare.
Ulteriori problemi alla sopravvivenza degli ecosistemi marini provengono dall’abbandono in mare, da parte dei pescatori, di reti al cui interno restano bloccate centinaia di migliaia di specie animali e vegetali, dallo scarico in acqua di concimi, pesticidi, sostanze chimiche e acque reflue risalenti principalmente ad attività agricole e industriali e dai disastri ambientali dovuti al trasporto marittimo del petrolio e alle trivellazioni petrolifere offshore.
Per cercare di contrastare il crescente inquinamento di mari e oceani, l’ONU ha recentemente avviato la campagna #CleanSeas con l’obiettivo di ridurre la produzione e l’uso della plastica a livello globale. Le iniziative, tuttavia, non si sono limitate all’ambito istituzionale ma hanno interessato fortemente anche il mondo imprenditoriale, fautore di una serie di innovazioni che potrebbero, in varia misura, consentire di salvare una sì preziosa fonte di vita.
La startup toscana Blue Eco Line ha proposto il sistema River Cleaner, un impianto finalizzato all’intercettazione e alla raccolta dei rifiuti flottanti dai fiumi, principalmente macro-plastiche, allo scopo di re-impiegare i materiali così raccolti all’interno di processi produttivi sostenibili. A tal proposito, ad esempio, la startup portoghese Skizo, grazie alla collaborazione con l’industria locale della pesca e del tessile, ha lanciato sul mercato la prima collezione di sneakers interamente ricavate dalla plastica presente nei mari e negli oceani locali (un carattere fortemente distintivo che è costantemente rimarcato dall’azienda grazie allo slogan “From The Ocean” riportato sull’intersuola delle scarpe). Le medesime modalità di produzione sono state, in seguito, estese anche a borse, valigie e mascherine chirurgiche riutilizzabili. Il marchio Made in Italy non è certamente rimasto a guardare: le startup italiane Soseaty e Ogyre hanno lanciato la prima linea beachwear realizzata con plastiche recuperate al largo delle coste del Bel Paese, una soluzione ecosostenibile ma che ha consentito di non rinunciare minimamente alla qualità e allo stile tipico delle produzioni italiane.
L’impresa innovativa ClearBot, ancora, impiegando una flotta di robot intelligenti, ha ideato un meccanismo per ripulire gli oceani dai rifiuti, attirando l’interesse di una Big-Corp del settore tech&gaming come Razer. Un simile scopo è quello perseguito dalla startup olandese The Ocean Cleanup, che ha già raccolto finanziamenti per oltre 30 milioni di dollari tra Europa e Silicon Valley, grazie alla sua innovativa installazione galleggiante che ha l’ambizione di ripulire il mare dalla plastica.
In sostanza, settore pubblico e privato si stanno adoperando per cercare di riportare l’oro blu al suo iniziale splendore
Pubblication date: 09-13-2021
