Ricerche e Studi sull'Antichità, il Medioevo e l'Umanesimo, Salerno (RAMUS) | Presentazione del Corso
Ricerche e Studi sull'Antichità, il Medioevo e l'Umanesimo, Salerno (RAMUS) Presentazione del Corso
Presentazione del Corso di Dottorato: Ricerche e Studi sull'Antichità, il Medioevo e l'Umanesimo, Salerno (RAMUS)
Il Dottorato in «Ricerche e Studi sull’Antichità, il Medioevo e l’Umanesimo – Salerno» (RAMUS) nasce nell’anno accademico 2013/2014 dalla fusione di due dottorati preesistenti (in «Filologia classica» e in «Filosofia, scienze e cultura dell’età tardo-antica, medievale e umanistica») con l’intento di offrire un luogo di formazione d’eccellenza agli studiosi della storia del pensiero e delle forme letterarie sorti tra l’età antica e l’Umanesimo.
Il corso di Dottorato RAMUS è di natura interdipartimentale ed è incardinato in due Dipartimenti dell’Università degli Studi di Salerno: il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (DiSPaC) e il Dipartimento di Studi Umanistici (DIPSUM). Ai sensi dell’art. 18 del Regolamento Didattico di Ateneo dell’Università di Salerno, il Dottorato interdipartimentale è un corso di studio istituito in concorso tra i due Dipartimenti interessati, “in presenza di un progetto formativo complesso che denota particolari esigenze di integrazione didattica”. Entrambi i Dipartimenti concorrono alle attività didattiche e di ricerca e al funzionamento ordinario del corso di Dottorato RAMUS con percentuale di partecipazione del 50%, mediante il coinvolgimento didattico dei propri docenti, l’assistenza organizzativa e il supporto finanziario. Ai sensi del medesimo art. 18 ad uno solo dei due Dipartimenti, in particolare al Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (DiSPaC), compete la responsabilità amministrativa del corso di Dottorato. La natura interdipartimentale del Dottorato è occasione di incremento sinergico della qualità del progetto didattico e del ventaglio di attività formative messe a disposizione dei dottorandi, e contribuisce ad aumentare l’attrattività dell’istituzione sul piano nazionale e internazionale. L’organizzazione della didattica in moduli di tre giorni mensili per dieci mesi l’anno, già sperimentata con successo da entrambi i dottorati di origine e assicurata dall’utilizzabilità delle strutture didattiche (aule, armadietti personali, postazioni informatiche, biblioteche e patrimonio librario e documentario a disposizione, laboratori, ecc.) messe a disposizione dai due Dipartimenti, consente e favorisce la partecipazione di dottorandi provenienti da tutte le sedi universitarie italiane, interessati ai percorsi formativi nel contesto specialistico di riferimento offerti in questa forma organica e coordinata dalla sola Università di Salerno.
Informazioni sull’accesso al dottorato RAMUS
L’accesso al Dottorato RAMUS è regolato da un concorso di ammissione. Ogni anno l’Ateneo quantifica il numero di borse di studio messe a disposizione dei futuri dottorandi; in ogni ciclo, è garantita la presenza di un solo posto senza borsa.
Il concorso è finalizzato a verificare il possesso, da parte del candidato, delle competenze di base negli ambiti scientifici e cronologici di riferimento del curriculum scelto nonché la qualità e la sostenibilità scientifica del suo progetto di ricerca.
Il concorso si articola, per entrambi i curricula, in tre momenti: 1. valutazione dei titoli; 2. prova scritta; 3. colloquio orale.
Per entrambi i curricula, la valutazione dei titoli permette alle Commissioni di verificare il percorso scientifico e di formazione dei candidati. E’ quindi consigliabile, in fase di presentazione della domanda, elencare e descrivere tutti i titoli che, a giudizio del candidato, permettano alla Commissione di valutarne in modo complessivo il profilo. I titoli valutabili sono: 1. Curriculum; 2. Voto di laurea; 3. Lettere di presentazione da parte di studiosi esterni all’Ateneo di appartenenza; 4. Progetto di ricerca 5. Pubblicazioni e altri documentati titoli scientifici
La prova scritta si svolge in due parti. Parte prima: a) questionario a risposta multipla; oppure b) prova di traduzione; oppure c) interpretazione e contestualizzazione di un testo nell’ambito cronologico di competenza del curriculum prescelto 2.parte seconda: a) elaborato scritto su tema proposto dalla commissione nell’ambito tematico di competenza del curriculum; oppure b) commento della traduzione effettuata nella prima parte La prova scritta dovrà essere svolta in lingua italiana. Saranno ammessi all’orale solo i candidati che avranno conseguito.
Il colloquio orale verte su: 1. Domande relative a tematiche di interesse del curriculum 2. Valutazione della presentazione e discussione della proposta di progetto di ricerca individuale 3.Verifica della conoscenza di una lingua classica (per tutti i candidati, a scelta tra latino o greco); solo per i candidati stranieri: verifica della conoscenza della lingua italiana; solo per i candidati italiani: verifica della conoscenza di almeno una lingua straniera (francese, inglese o tedesco). Il colloquio potrà essere svolto in lingua italiana o, per gli stranieri, in lingua inglese.
Per i soli candidati stranieri la prova concorsuale sarà soltanto orale, mediante colloquio telematico a distanza. La Commissione predispone per il colloquio la valutazione di due prove, la prima delle quali sarà equivalente come articolazione, come contenuti e come punteggio (da 40 a 60 punti) a quanto previsto per la prova scritta. La data del colloquio telematico sarà la medesima della prova scritta in un orario che sarà comunicato dalla commissione a ciascun singolo candidato.
Coordinatore
prof. Angelo Meriani