Scienze Pedagogiche | MODELLI E PERCORSI TRANSDISCIPLINARI DELLA RICERCA ANTROPOLOGICA
Scienze Pedagogiche MODELLI E PERCORSI TRANSDISCIPLINARI DELLA RICERCA ANTROPOLOGICA
4422100043 | |
DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANE, FILOSOFICHE E DELLA FORMAZIONE | |
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE | |
SCIENZE PEDAGOGICHE | |
2017/2018 |
ANNO ORDINAMENTO 2016 | |
PRIMO SEMESTRE |
SSD | CFU | ORE | ATTIVITÀ | |
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M-DEA/01 | 6 | 36 | LEZIONE |
Obiettivi | |
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L'insegnamento favorisce la conoscenza dei metodi e dei concetti della ricerca antropologico-culturale in un orizzonte di dialogo con le altre scienze storico-sociali e dunque sia per scopi di approfondimento del quadro complessivo delle scienze umane odierne sia per aiutare analisi funzionali all'intervento socio-pedagogico |
Prerequisiti | |
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Si presuppone quella conoscenza basilare dei temi della disciplina, nonché di metodi e obiettivi delle scienze sociali e storiche, che sono patrimonio comune di tutti i corsi di laurea umanistici |
Contenuti | |
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Titolo: Diagnosi e cura del disagio psichico: l’approccio teorico-metodologico dell’etnopsichiatria Questo insegnamento si propone di conferire un carattere teorico-pratico alla ricerca antropologica, orientandola all’individuazione di percorsi terapeutici non convenzionali all’interno dei protocolli di diagnosi e cura delle sindromi legate alla cultura, spesso semplicisticamente classificate come malattie mentali. Obiettivi del corso: 1.evidenziare la natura sociale del disagio psichico, legittimando la necessità di un’indagine contestualizzata dei sintomi che lo rappresentano; 2. consentire, attraverso la decostruzione delle categorie nosologiche acquisite e codificate della psichiatria classica, l’integrazione di saperi che possano rivelarsi complementari nell’interpretazione delle cause e delle forme di manifestazioni del disagio. Risultati attesi: - Conoscenza di livello avanzato dei meccanismi sottesi al superamento, entro certi limiti, del confine normalità/anormalità. L’approccio teorico-metodologico dell’etnopsichiatria realizza l’incontro con la sofferenza ispirandolo al dialogo e al confronto, piuttosto che alla “traduzione” di una cultura nell’altra. In tale direzione, si solleciterà da parte degli studenti la comparazione dei complessi dispositivi culturali che consentono, dal punto vista emico, la liberazione dei posseduti o la guarigione delle tarantolate nei contesti etnografici indagati da Ernesto de Martino. - L’acquisizione di strumenti analitici idonei alla decodifica delle nuove emergenze psichiatriche che, nel quadro dell’incremento dei flussi migratori dai paesi del Terzo mondo verso i paesi dell’Occidente, si determinano nelle società di accoglienza. |
Metodi Didattici | |
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L’insegnamento prevede lezioni frontali, esercitazioni, attività pratiche sul campo per complessive 36 ore (6 CFU), che si svolgono con l’ausilio di materiali multimediali. |
Verifica dell'apprendimento | |
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Il raggiungimento degli obiettivi dell’insegnamento è certificato mediante il superamento di un esame con valutazione in trentesimi. L’esame prevede la prova orale che consiste in un colloquio con domande e discussione sui contenuti teorici e metodologici del programma di insegnamento, al fine di accertare il livello di conoscenza, la competenza raggiunta nel rielaborare in forma logica i contenuti del corso, l’uso del lessico specialistico, l’autonoma rielaborazione dei contenuti teorici e metodologici |
Testi | |
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D. Scafoglio-S. De Luna, La possessione diabolica, Cava de’ Tirreni, Avagliano editore, 2003, capp, I,II e III. P. Coppo, Etnopsichiatria, Milano,Il Saggiatore 1996. |
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