Anniversario breccia di Porta Pia

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Alle 10 del mattino del 20 settembre 1870, i bersaglieri guidati dal generale Raffaele Cadorna aprivano una breccia sulle mura di Porta Pia. L’attacco era cominciato all’alba, con cannoneggiamenti coordinati tra San Giovanni, Porta San Lorenzo e Porta Maggiori, mentre fuochi minori colpivano anche a Porta Salaria. I preparativi militari erano iniziati un mese prima, riunendo sotto le armi l’élite dell’ufficialità italiana. Il piano d’invasione fu organizzato con lo scopo di cingere il perimetro della città. Ma non fu necessario nessun assalto, né si registro alcuna battaglia campale. A fronteggiarsi erano due eserciti non paragonabili per composizione e professionalizzazione. Così, quando al generale pontificio Hermann Kanzler giunse la richiesta di capitolazione, la resa fu immediata. La presa di Roma fu un’“operazione lampo”, direttamente coordinata dallo stato maggiore del Regio Esercito e priva dell’epica risorgimentale. Tuttavia, fu uno degli episodi chiave dell’unificazione. Decretò la fine del potere temporale sulla Città Eterna, sancì l’annessione dello Stato Pontificio al Regno d’Italia e annunciò il trasferimento della capitale da Firenze. Edmondo De Amicis, all’epoca giovane cronista e inviato del quotidiano «La Nazione», raccolse nelle sue memorie uno dei momenti clou quella giornata: «I sei battaglioni bersaglieri della riserva, preceduti dalla folla, si dirigono rapidamente, al suono della fanfara, in piazza Colonna. Da tutte le finestre sporgono bandiere, s’agitano fazzoletti banchi, s’odono grida ed applausi. Il popolo accompagna col canto la musica delle fanfare. Sui terrazzini si vedono gli stemmi di Casa Savoia. Si entra in piazza Colonna: un grido di meraviglia s’alza dalle file. La moltitudine si versa nella piazza da tutte le parti, centinaia di bandiere sventolano, l’entusiasmo è al colmo. […] Non vedo altro, non reggo alla piena di tanta gioia, mi spingo fuori della folla, incontro operai, donne del popolo, vecchi, ragazzi: tutti hanno la coccarda tricolore, tutti accorrono gridando: — I nostri soldati! — I nostri fratelli!».

Alessandro Bonvini

Pubblicato il 19 Settembre 2023